TUTTI GLI AMBIENTALISTI FUORI DAL PATTO ADESSO SI DISCUTANO LE NOSTRE 4 LEGGI
Abbiamo appreso con soddisfazione la decisione di Legambiente di uscire dal Patto per il lavoro e il clima promosso dalla Regione più di 2 anni fa. Condividiamo le valutazioni espresse rispetto alla distanza tra le enunciazioni sostenute a parole dalla Giunta regionale e le politiche concrete messe in atto. Del resto, proprio tale contraddizione di fondo era quella che aveva portato RECA (Rete per l’Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna) a non sottoscrivere il Patto già due anni e mezzo fa, quando esso venne proposto.
Avevamo sperato che l’impegno assunto dalla Regione rispetto alle principali questioni ambientali del nostro tempo, che era stato riconosciuto anche dal cambiamento del nome del Patto rispetto al passato, quando non c’era riferimento al ‘Clima’, si concretizzasse in modo decisamente più forte rispetto a quanto è in realtà avvenuto”, dichiara Legambiente. “È evidentemente mancata la capacità di trovare un punto d’incontro tra l’obiettivo di mantenere un sistema economico forte e la necessità di attuare la transizione ecologica nei tempi dettati dalla crisi ambientale in cui ci troviamo.
Da una parte, si enunciavano obiettivi ambiziosi per affrontare la transizione energetica ed ecologica, con la spinta verso le rinnovabili e il contrasto alle emissioni climalteranti, mentre, dall’altra, si continuava a puntare sulle grandi opere, a partire da quelle relative alla mobilità, a consumare suolo in modo scriteriato, a privatizzare fondamentali beni comuni, come l’acqua e i rifiuti, a muoversi in modo incoerente rispetto all’uscita delle fonti fossili (emblematica, a questo proposito, la scelta del rigassificatore a Ravenna).
Troviamo veramente poco consono il commento del sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale Baruffi, che parla di mancanza di rispetto da parte di Legambiente, un’accusa che dovrebbe rivolgere a se stesso, quando la Giunta Regionale decise di escludere RECA dal continuare il confronto sulle politiche regionali in tema di ambiente, perché non avevamo sottoscritto il Patto per il lavoro e il clima.
Allo stesso modo, sarebbe maggiormente utile che la Giunta Regionale e la maggioranza che la sostiene si occupassero di discutere le 4 proposte di legge regionali di iniziativa popolare che Legambiente e RECA hanno promosso congiuntamente, sostenute dalle firme di più di 7000 cittadini emiliano-romagnoli. Sono passati più di 6 mesi da quando le proposte di legge sono state assegnate alle Commissioni Consiliari competenti e, nonostante la normativa regionale lo preveda esplicitamente, esse non sono state esaminate in quella sede e ora andranno direttamente all’Assemblea Legislativa Regionale.
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