cacciatore che sta per sparare nella natura

IL GOVERNO DI GIORGIA MELONI DICHIARA GUERRA AGLI ANIMALI SELVATICI

STA PER ESSERE PRESENTATO IN CONSIGLIO DEI MINISTRI UN DISEGNO DI LEGGE CHE CANCELLERÀ LA TUTELA DELLA FAUNA, CONSEGNANDO LA NATURA AI CACCIATORI. SI TRATTA DI UN INACCETTABILE ATTO DI ARROGANZA CHE CALPESTA LA COSTITUZIONE E APRE A INAUDITE FORME DI VIOLENZA SUGLI ANIMALI.

Siamo venuti a conoscenza del contenuto del disegno di legge che circola in ambienti venatori e che il Governo è intenzionato a presentare forse già nel prossimo Consiglio dei ministri. Si tratta di un testo intriso di ideologia ed estremismo filo-venatorio che di fatto regala ai cacciatori fauna selvatica e aree naturali, in netta contrapposizione alla Costituzione, che, al contrario, le riconosce come patrimonio di tutti e delle future generazioni. 

La devastante “riforma governativa”, elaborata sotto dettatura delle frange più estreme dell’associazionismo venatorio, senza alcuna condivisione col mondo ambientalista, presenta elementi di palese incostituzionalità, contrasta con le direttive europee in materia e mette l’Italia a rischio di nuove procedure di infrazione, che graveranno sulle tasche di noi cittadini. 

Il Governo Meloni, dall’inizio dell’attuale legislatura, ha emanato decine di provvedimenti atti a scardinare progressivamente le tutele della fauna selvatica. Ora si accinge ad approvare un progetto che, non solo va contro le regole europee e gli animali, ma mette anche a rischio le persone, la loro sicurezza, la libertà di fruire delle aree protette.

Chi voterà a favore di questa riforma sarà responsabile del peggior attacco mai inflitto alla fauna selvatica. Ci attendiamo una forte risposta da tutte le forze di opposizione e chiediamo ai parlamentari della maggioranza di fermare questo scempio. 

I punti della riforma sulla caccia del Governo Meloni in breve: 

  • La caccia, da attività ludica, diventa una pratica che per legge concorre alla tutela della biodiversità e dell’ecosistema. Sono totalmente ignorati gli impatti sulla conservazione della biodiversità. Un vero e proprio atto autoritario che, senza alcun tipo di condivisione con il mondo esterno a quello venatorio, impone a tutti un’attività che la maggioranza della popolazione ormai non condivide; 
  • Si estendono enormemente le aree cacciabili, riducendo e, in alcuni casi azzerando, le regole e i divieti; 
  • Le Regioni sono obbligate a ridurre le aree protette se ritenute “eccessive”, secondo una interpretazione della legge che il Consiglio di Stato ha più volte ritenuto errata, prevedendo addirittura un potere sostitutivo del Ministro dell’Agricoltura; 
  • Vengono riaperti gli impianti di cattura dei richiami vivi e le specie che possono essere catturate passano da 7 a 47 (milioni di animali oggi liberi finiranno all’ergastolo). Viene eliminato ogni limite nel possesso di uccelli da richiamo provenienti da allevamento. I controlli diventano sostanzialmente impossibili, favorendo il bracconaggio e il traffico di animali; 
  • Viene consentita la caccia nelle aree demaniali come spiagge, zone dunali, foreste, praterie con enormi rischi per escursionisti, villeggianti, ciclisti; 
  • Cancellato ogni limite alla costruzione di nuovi appostamenti fissi di caccia con enormi impatti sul turismo e sull’inquinamento da piombo dei pallini; 
  • Le gare di caccia con cani e fucili sono consentite anche di notte e nei periodi di nidificazione
  • Nelle aree private la caccia potrà essere esercitata senza regole
  • Viene riconosciuta la licenza di caccia ai cittadini stranieri e non è prevista alcuna formazione dei cacciatori stranieri sulle regole italiane; 
  • Aumentano i periodi di caccia, che vengono estesi oltre febbraio (periodo di migrazione prenuziale e nidificazione); 
  • Possibile l’aumento delle specie cacciabili: decisone politica senza alcuna verifica preventiva dal punto di vista scientifico; 
  • La caccia sarà consentita anche dopo il tramonto con l’impossibilità di distinguere le specie ed enormi pericoli per la pubblica incolumità; 
  • Sarà consentita la braccata anche sui terreni innevati così da poter seguire le tracce . Questo arrecherà enorme disturbo anche agli altri animali già in condizioni di difficoltà; 
  • Le guardie giurate di banche e supermercati potranno uccidere animali
  • Sono previste sanzioni fino a 900 euro per chi protesta contro le uccisioni di animali durante le attività di controllo, mentre non è prevista alcuna modifica dell’impianto sanzionatorio penale e amministrativo volta a reprimere il bracconaggio e il traffico di animali selvatici. 

RECA farà tutto il possibile per impedire che questo scempio diventi legge.

La fauna e la natura che la ospita non sono il giocattolo dei cacciatori, non sono la merce di scambio tra i politici e le lobby di cacciatori e produttori di armi. Sono un bene comune che appartiene a tutte e tutti. 

Autrice dell’articolo: Annalisa Amadori LAV
Photo credit: Sebastian Pociecha (@sebastianpoc) su Unsplash

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