Assemblea 31 gennaio Fuori dal fossile e No rigassificatori

Noi di RECA riteniamo completamente inaccettabile il progetto che, ormai, sta venendo avanti in modo sempre più chiaro di fare dell’Italia lo snodo centrale del gas per farlo arrivare in tutta Europa.

La guerra in Ucraina e la nuova divisione geopolitica del mondo dà fiato a chi, da sempre, ENI in testa, pensa che l’Italia possa veicolare il gas dai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo per portarlo in tutta Europa e fare affari continuando ad utilizzare le fonti fossili per i prossimi decenni.

È un progetto completamente sbagliato e fuori dal tempo, basato sulla proliferazione di nuovi rigassificatori, a partire da Piombino e Ravenna, sull’estensione delle trivellazioni in mare e in terraferma, sulla costruzione di un nuovo gasdotto da Sulmona a Minerbio, che non farà altro che peggiorare la crisi ambientale e climatica, impedire la transizione energetica verso le fonti rinnovabili, negare il futuro per tutti noi e le generazioni che verranno.

È anche un progetto che non sta in piedi, perché si regge sulla fornitura di gas da altri Paesi, dall’Algeria all’Egitto, dalla Libia a Cipro e ci rende dipendenti dalle loro scelte.

Nell’idea di fare dell’Italia l’hub del gas, ci sta anche di guardare a Ravenna come ad una delle capitali dello stesso: lì si collocherà un nuovo rigassificatore (se non due, come suggerisce qualcuno), si riprenderanno le trivellazioni, si costruirà un impianto di cattura e stoccaggio della CO2.