Lympha trio – in cammino verso il 6 maggio

Ad Alfonsine, nel cuore della Bassa Romagna, zona che  spesso si scopre terra di primati in termini di impatti ambientali negativi, pesticidi, discariche, pervasività dell’ amianto, inquinamento delle acque, sedi di stoccaggio di gas e apertura di nuovi pozzi di trivellazione,  venerdi 31 marzo si è tenuta un’assemblea pubblica di approfondimento sulla crisi climatica, le responsabilità del sistema fossile e le alternative possibili, organizzata dal Comitato “Salviamo le api – Salviamo noi”.

Con gli interventi di Nadia Barresi, che ha moderato la serata a nome del Comitato locale ed ha riepilogato le criticità ambientali della zona, di Pippo Tadolini del Coordinamento ravennate Per il Clima – Fuori dal Fossile e Antonio Lazzari,  esperto in strategie per la sostenibilità e promotore della prima comunità energetica rinnovabile e solidale di Ravenna, si è esaminato il panorama ambientale ravennate e non solo, in cui l’imminente arrivo del rigassificatore (pressoché uguale a quello che staziona a Piombino da alcune settimana) è solo uno degli aspetti dello  scenario che vede l’accentuarsi dell’assalto ai nostri territori da parte del tentacolare sistema delle fonti fossili.

Anche nella bassa si parla di fossili e di alternative

In particolare l’intervento di Lazzari, sul quale si sono poi concentrati gli interventi del pubblico,  ha delineato le possibilità di uscire dal quadro attuale tramite la produzione decentrata diffusa di energia, utilizzata in maniera democratica e comunitaria.

Naturalmente si è parlato anche della necessità della mobilitazione dal basso, in assenza di significative scelte delle istituzioni e del mondo politico, con particolare riferimento alla preparazione della manifestazione nazionale che il prossimo 6 maggio vedrà confluire a Ravenna le rappresentanze di tanti territori che in questo momento stanno portando avanti difficili e lunghe vertenze, per contrastare l’avanzata delle installazioni legate al metano, e proporre la fuoriuscita dalla schiavitù del fossile.

Conflitto sociale e realizzazioni dal basso dovranno essere da oggi le due principali gambe sulle quali potrà camminare la speranza di un modello diverso, al quale Alfonsine e la Bassa Romagna daranno sicuramente il loro contributo.

 

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