Fermiamo la “Colata di Lavino”

Ci risiamo. Ancora suolo consumato. Ancora per un nuovo supermercato (più appartamenti e parcheggi, ovviamente). Ancora in pianura padana. Ancora nella nostra regione.

Che si fa vanto delle sue roboanti dichiarazioni e dei suoi principi assolutamente condivisibili, ma che, appena sventolano delle banconote, dimentica ciò che ha dichiarato e i suoi sani principi e si butta a capofitto nella nuova avventura di devastazione ambientale.

Le scuse sono sempre le stesse: “era già previsto”, “porterà lavoro”, “non si può rinunciare agli investimenti”, eccetera.

Questa volta, però, sul cammino verso il baratro climatico ed ambientale, accelerato dal progetto di un nuovo centro commerciale da oltre 10.000 metri quadrati con annessi parcheggi e pure un po’ di residenziale, l’amministrazione di Anzola, provincia di Bologna, ha trovato un ostacolo: i cittadini. Che, stanchi di vedersi scippare il futuro, si sono organizzati e hanno avviato una raccolta di firme per fermare il nuovo eco-mostro.

Come RECAER non possiamo che sostenere questa iniziativa dal basso, che è in perfetta sintonia con la nostra proposta di legge regionale di iniziativa popolare contro il consumo di suolo che abbiamo depositato in consiglio regionale.

Il suolo è una risorsa finita che stiamo consumando a velocità assolutamente insostenibili, mangiandoci così, oltre alla possibilità di produrre alimenti (il terreno interessato dall’urbanizzazione in progetto è attualmente un campo di grano), capacità di assorbimento e stoccaggio di CO2, biodiversità, conservazione di acqua… E tutto per un centro commerciale che disterebbe solo pochi km da un paio di grossi ipermercati e in una frazione che già ospita già altri supermercati.

Senza contare che ogni supermercato nuovo è una condanna a morte, oltre che per i negozi di vicinato, per qualche piccolo produttore locale schiacciato da una concorrenza sleale fatta solo sul prezzo di vendita. Spesso tenuto basso nei circuiti della Grande Distribuzione Organizzata proprio grazie a meccanismi di compressione dei diritti dei produttori.

Sosteniamo i cittadini di Anzola nella loro sacrosanta opposizione a questo progetto, firmando e diffondendo la loro petizione on line: https://chng.it/dLSyvHWX2R