Ambiente – allevamenti inclusi – e legge

In questo articolo si vuole fornire un brevissimo excursus non solo su quella che è la normativa ambientale di base ma anche sui principi generali di applicazione, modalità di reperimento e approccio alla legge come strumento di tutela ambientale. Per farlo, laddove possibile, ci si rifarà a documenti già esistenti.

L’articolo è inerente alla normativa europea, nazionale e dell’Emilia-Romagna e vuole fornire solo indicazioni di base per orientarsi, atteso che l’argomento in ogni passaggio richiede approfondimento, studio e competenze specifiche. Comprendere questi aspetti è spesso utile per iniziare a districarsi per tempo nelle situazioni più comuni, per orientarsi nell’impegno e per muoversi con cognizione di causa.

Autrice dell’articolo: Eva Rigonat

Normativa ambientale generale
  • D. Lgs. 152/2006 – Norme in materia ambientale (Testo Unico Ambientale, anche noto come “Codice dell’Ambiente”)
  • D. Lgs. 155/2010 – Attuazione della Dir. 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa
  • Dir. UE 2024/2881 – Revisione della Dir. 2008/50/CE
  • D. Lgs. 195/2005 – Attuazione della Dir. 2003/4/CE sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale
  • Convenzione di Aarhus del 25/06/1998 – Convenzione internazionale sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale.
Principi generali di applicazione.
  • Le leggi non sono tutte uguali. Esiste tra di loro una gerarchia che stabilisce, in caso di contraddizione o di sovrapposizione del dettame normativo, quale sia la fonte di diritto di rango superiore.
  • Le fonti del diritto sono atti o fatti che producono norme giuridiche.
  • Per effetto del trattato di Lisbona, la nostra Costituzione per molti aspetti è ora subordinata al Diritto dell’UE. Seguono Leggi, Decreti legislativi, Decreti Legge, poi Leggi regionali, regolamenti, Decreti Ministeriali ed infine Usi e Consuetudini.
  • Linee guida, Buone pratiche, raccomandazioni (soft law) non sono fonti di Diritto.
  • Non lo sono nemmeno le circolari ministeriali, che sono documenti di prassi interna all’amministrazione che li emana, sono prive del potere di innovare l’ordinamento giuridico, non possono dettare norme né, tantomeno, derogare a norme esistenti e possono avere unicamente contenuto esplicativo.

Per un approfondimento si veda: https://www.altalex.com/guide/fonti-del-diritto

 

Dove reperire le fonti normative.
Normativa europea

Il sito di riferimento EUR-lex (https://eur-lex.europa.eu/homepage.html) all’interno del quale si potrà reperire moltissimo materiale di interesse per chi si occupa di tutela ambientale, come ad esempio i percorsi legislativi, la possibilità di partecipare con osservazioni a questi, i documenti preparatori e altro. Nell’attuale contesto sono di interesse due link: Atti giuridici e Testi consolidati.

Nella sezione Atti giuridici si potranno reperire tutte le normative emanate, mentre nei Testi consolidati si troveranno quelle aggiornate con le modifiche intercorse. Ambedue le sessioni consentono sia la ricerca rapida che avanzata da utilizzare a seconda degli elementi di cui si dispone per la ricerca.

Il sito è gratuito e di libero accesso a tutti i cittadini.

Normativa nazionale

Normattiva (https://www.normattiva.it/) è il sito gratuito e di libero accesso che va per la maggiore. Anche qui è consentita sia la ricerca semplice che avanzata.

In caso di mancato reperimento della normativa cercata sarà necessario rivolgersi o ad un motore di ricerca internet o ad un sito a pagamento.

Normativa regionale e dell’Emilia-Romagna

Il sito Normattiva comprende una sessione sulla normativa delle regioni.

Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, chi è interessato può ricorrere anche a Demetra, sito molto ricco che consente anche di accedere a Progetti di legge, Delibere assembleari, Petizioni, Atti ispettivi, Atti di indirizzo politico e non solo.

Approccio alla legge come strumento di tutela ambientale.

La tutela ambientale passa necessariamente anche attraverso le mille questioni legali che regolano il rispetto delle leggi da parte di privati ed enti pubblici nella realizzazione di progetti, così come nelle decisioni che impattano sull’ambiente e sui diritti dei cittadini. Si tratta di strategie che, tuttavia, troppo spesso, si limitano a rincorrere problematiche già evidenti e danni ambientali non riparabili.

Agire in prevenzione significa mettere in campo le competenze che consentono di intervenire nelle fasi iniziali dei processi decisionali in materia ambientale, quando tutte le alternative sono ancora praticabili e si hanno effettive possibilità di tutela della salute delle persone e del pianeta.

Per agire in prevenzione occorre conoscere gli strumenti a disposizione dei cittadini e delle associazioni per pretendere ed ottenere leggi che realizzino appieno il loro diritto di informazione, di partecipazione e di giustizia in materia ambientale.

Per approfondire guarda il corso di Daria Scarciglia 

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