
Bellicismi passioni oscene
La guerra occupa sempre più la scena mondiale ed è oggetto di indagini condotte in ambito geopolitico, economico, tecnologico, sociologico, psicologico, ambientale, ecc; chi ne trae vantaggio non può che continuare a giustificarla, ritenerla irrinunciabile e disconoscere/denigrare qualsiasi pensiero o proposta per la pace e la non violenza.
In alcune situazioni le parole obiezione di coscienza, diplomazia, trattativa, disarmo, pace, sembrano diventate impronunciabili e si assiste all’indicibile: ci si divide sulle stragi di esseri umani. Promuovere la pace è un’ineludibile assunzione di responsabilità che ha bisogno di impegno, di fatica e di tempo.
Sabato, 21 giugno, alle ore 14, a Roma si svolgerà la Manifestazione nazionale contro guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo, promossa dalle oltre 300 reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali che hanno sottoscritto l’appello della campagna europea #StopRearmEurope (https://stoprearm.org/) che, a oggi, conta tra le proprie adesioni circa mille sigle in 18 paesi e che vede come promotori italiani Arci, Ferma il Riarmo (Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia), Attac e Transform Italia.
La manifestazione rientra nella settimana di mobilitazione europea, che si terrà dal 21 al 29 giugno in occasione del vertice della Nato a L’Aja, che proprio in quei giorni deciderà i dettagli del gigantesco piano di riarmo deciso dall’Unione Europea, e vedrà la convergenza di tante identità, tutte impegnate contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica, i diritti e la democrazia nel nostro paese.
A Ravenna La Via Maestra – Insieme per la pace, grazie anche alla collaborazione della Casa delle donne, organizza pullman che partiranno per Roma (è prevista una quota di partecipazione); alcune persone hanno lasciato biglietti sospesi (iniziativa di solidarietà che permette di acquistare un biglietto e di donarlo a chi non può permetterselo) per contribuire a far fronte al costo del trasporto in modo significativo; pochissimi i posti rimasti liberi. È prevista una sosta a Faenza per far salire un gruppo di partecipanti. Per info e partecipazione potete scrivere a ravenna@arci.it o via whatsapp al cell. arci 3347709361.
All’iniziativa ha aderito anche Il Coordinamento Ravennate per il Clima Fuori dal Fossile e Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia Romagna per portare all’interno della manifestazione una riconoscibile presenza ambientalista.
La ricerca/rapporto Soaring global military spending threatens global climate action (https://ceobs.org/how-increasing-global-military-expenditure-threatens-sdg-13-on-climate-action/) del CEOBS Conflict and Environment Observatory (Osservatorio sull’ambiente e i conflitti) in collaborazione con l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari del Disarmo pubblicata in esclusiva, nel mese di maggio, dal quotidiano britannico Guardian (https://www.theguardian.com/environment/2025/may/29/nato-military-spending-could-increase-emissions-study-finds), ha lanciato l’allarme sull’impatto ambientale delle spese militari record di 2.460 miliardi di dollari nel 2023. Lo studio denuncia anche un pericoloso scollamento tra sicurezza a breve termine e crisi climatica a lungo termine.
Autrice dell’articolo: Marina Mannucci
Foto di Mohammed Ibrahim su Unsplash
DAL COMITATO ORGANIZZATORE DELLA MANIFESTAZIONE:




Comunicato del comitato organizzatore del 21 giugno Stop Rearm Europe – con invito alla diffusione
Abbiamo superato le 440 adesioni al corteo che il 21 giugno partirà da Piazzale Ostiense alle 14:00 per finire al Colosseo. E cresce di ora in ora la partecipazione, da tutta Italia e da Roma.
Siamo una marea di persone e organizzazioni che da sempre e ogni giorno lottano per disarmare il nostro Paese, l’Europa e il mondo, per fermare tutte le guerre e i conflitti, le occupazioni, le ingiustizie, lo sfruttamento, il patriarcato, la repressione, per la democrazia, il lavoro, i diritti, la giustizia sociale e climatica e la pace.
Ciascuno a suo modo, ciascuno con i suoi strumenti.
Ma questo è un momento troppo tragico e pericoloso. E per fermare i mostri della guerra, del genocidio, del riarmo, dell’autoritarismo, per impedire la guerra globale abbiamo bisogno di unire le forze, mettere insieme ciò che ci unisce, riconoscerci gli uni con gli altri e lottare insieme. Lo stiamo facendo, e ogni giorno si aggiunge un tassello.
Nei giorni scorsi il cardinale Matteo Zuppi, nella sua introduzione alla sessione straordinaria del Consiglio Episcopale permanente della CEI, ha ribadito il “no” della Chiesa Cattolica a tutti i livelli al piano Rearm Europe. Una presa di posizione molto importante, per la nostra lotta.
Sempre ieri, il movimento delle donne iraniane “Donna Vita Libertà” ha annunciato la sua partecipazione al nostro corteo per dire che la guerra di Israele all’Iran non è in loro nome. Lo grideremo insieme in piazza, il loro “not in my name” è anche il nostro.
Dalla campagna Unsilence Gaza di Barcellona, che fa parte della campagna europea Stop Rearm Europe di cui la nostra convergenza ne è una componente, ci è arrivato un audio di 4 minuti, registrato da un ingegnere del suono palestinese, con il rumore delle bombe su Gaza. E su quel suono, al Colosseo faremo un gigantesco die-in sdraiandoci a terra.
La Rete No Bavaglio per la libera informazione realizzerà durante la manifestazione un media center itinerante, che fornirà la diretta del corteo, in collegamento con radio, media e social. Artisti e artiste ci stanno regalando loro opere per aiutare la comunicazione per la manifestazione.
Non c’è lo spazio per nominare tutte le adesioni, le collaborazioni, tutto l’impegno che sta costruendo questa coalizione. E’ un’impresa collettiva, partecipata, dal basso.
La nostra coalizione è dall’inizio aperta a chi si riconosce nei suoi contenuti, nel metodo, negli obiettivi. Ma la convergenza è una libera scelta responsabile, e ovviamente non può essere imposta a nessuno. Sabato a Roma ci sarà anche un altro corteo, frutto di un percorso diverso, che esprime una differente sensibilità e collocazione. È una decisione che rispettiamo. E in ogni caso, il 21 giugno a Roma si alzeranno forti tante voci contro la guerra, il riarmo e la guerra.
Lo stesso accadrà in altre parti d’Europa, nelle iniziative legate alla campagna Stop Rearm Europe. Lo stesso sta accadendo in questo periodo in tante mobilitazioni sociali, politiche e sindacali, dalle iniziative territoriali contro la guerra a quelle per Gaza, dagli scioperi sindacali agli embarghi contro le armi dei portuali in Europa e in Italia.
Sono tutte espressioni, anche diverse, di una lotta necessaria in questi giorni drammatici e nella prossima fase.
Fermiamo la guerra, il riarmo, il genocidio e l’autoritarismo. Fermiamo Israele e la guerra mondiale.
Il corteo del 21 giugno è solo l’inizio di un percorso lungo che faremo insieme per fare da argine collettivo alla follia di questo mondo ingiusto e sbagliato.
Ci vediamo a Porta S. Paolo il 21 giugno alle ore 14
stoprearmitalia@gmail.com
#stoprearmeurope
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