COME È NATA
RECA ER

L'inizio

Siamo nati nel 2020 chiedendo un cambio di rotta ad un neorieletto presidente della Regione con una storia di 4 anni di politiche nemiche del clima e dell'ambiente. I mesi di silenzio seguiti al nostro primo appello hanno rafforzato nelle realtà aderenti la volontà di proseguire il percorso, per unire le voci e dare inizio ad un progetto comune

Il primo contatto

Ad agosto 2020 il gruppo di associazioni e  comitati firmatari della lettera a Bonaccini, in costante crescita, viene contattato dalla segreteria della vicepresidenza della Regione per un confronto sulla bozza del Patto per il lavoro e per il clima. 
Da quella prima call nascono 700 pagine di osservazioni raccolte da tutte le province.
PREMESSA ALLE OSSERVAZIONI
SINTESI DELLE OSSERVAZIONI

La nascita della Rete

Da una prima partecipata assemblea e successiva conferenza stampa nel giardino del Centro Sociale Costa, a settembre 2020 nasce RECA ER, si costituisce un comitato tecnico-scientifico composto da esperti dei vari ambiti e cinque gruppi di lavoro tematici, oltre al primo gruppo di coordinamento eletto dalla Rete. Si definiscono le modalità decisionali della Rete, basate sul metodo del consenso, che a tutt'oggi si rivela uno strumento di democrazia dal basso di fondamentale importanza. 

Il patto

Dopo diverse trattative e consultazioni, dopo aver visionato la versione definitiva del Patto per il lavoro e per il Clima e aver constatato che non sono state prese in considerazione le osservazioni consegnate da Reca, l'assemblea decide in modo unanime di non firmare il documento. LEGGI IL COMUNICATO 

Il nostro Patto per il Clima e per il Lavoro

In risposta al diniego della possibilità, per i non firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima, di partecipare ai tavoli di lavoro tematici regionali, RECA decide di redigere un proprio documento, che intitola Patto per il Clima e per il lavoro, dove il clima è al primo posto nella scala delle priorità, data la crisi in atto che incombe sull'intero pianeta. Da allora la Rete continua il lavoro di ricerca, denuncia e controproposta, culminato a settembre 2022 con la consegna alla Regione di oltre 5000 firme per 4 proposte di legge di iniziativa popolare su acqua, rifiuti, energia e consumo di suolo, attualmente al vaglio per l'approvazione.

CLICCA QUI PER LEGGERE LE PREMESSE E SCARICARE IL PATTO PER IL CLIMA E IL LAVORO

Le 4 leggi regionali

Il nostro percorso ha assunto appieno la dimensione della proposta concretizzandosi in 4 proposte di legge di iniziativa popolare scritte con Legambiente Emilia-Romagna, che hanno raccolto oltre 7000 firme in pochi mesi e sono stata presentate a settembre 2022. Attualmente sono al vaglio dell'Assemblea Regionale.
CLICCA QUI PER ANDARE AL SITO DELLE 4 LEGGI 

Il nostro regolamento

A 4 anni dalla nascita della Rete e dopo l'adesione di 90 realtà abbiamo sentito l'esigenza di mettere nero su bianco le regole di comportamento all'interno di questa collettività variopinta.  LEGGI IL REGOLAMENTO

Il Convegno regionale sulla crisi del modello neoliberista

Il 17 e 18 febbraio 2024 si è tenuto a Bologna il Convegno "La crisi del modello neoliberista tra disastri ambientali e criticità economico sociali: il caso dell'Emilia-Romagna"
in cu sono emerse tutte le contraddizioni di un sistema che promette benessere e regala inquinamento, dissesto del territorio e danni sanitari. Leggi gli atti https://www.recaemiliaromagna.it/wp-content/uploads/2024/07/ATTI-CONVEGNO RECA-17-18-FEBBRAIO-2024.pdf 

PER SAPERNE DI PIÙ

La Rete per l’Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna (RECA ER)  è composta da circa 90 Associazioni/ Comitati, diversi tra loro per dimensione,  storia ed esperienza, ma accomunati dal fatto di occuparsi delle tematiche  ambientali nel territorio dell’Emilia-Romagna.
Solo per esemplificare, si ritrovano in RECA sia reti regionali tematiche sia realtà territoriali che operano su questioni  specifiche e in un determinato contesto territoriale. 

Siamo nati nel 2020 chiedendo un cambio di rotta, una radicale modifica delle  politiche ambientali della Regione con una lettera inviata al neorieletto  presidente della Regione Bonaccini. I mesi di silenzio seguiti al nostro primo  appello hanno rafforzato nelle realtà aderenti la volontà di proseguire il percorso, per  unire le voci e dare inizio ad un progetto comune. Ad agosto 2020 il gruppo di  associazioni e comitati firmatari della lettera a Bonaccini, in costante crescita,  viene contattato dalla segreteria della vicepresidenza della Regione per un  confronto sulla bozza del Patto per il lavoro e per il clima, che la nuova Giunta  regionale stava predisponendo. Da quel primo confronto nascono 700 nostre pagine di osservazioni raccolte da tutte le province. 

Da una prima partecipata assemblea e successiva conferenza stampa nel  giardino del Centro Sociale Costa, a settembre 2020, nasce formalmente RECA  ER, si costituisce un comitato tecnico-scientifico composto da esperti dei vari ambiti  e cinque gruppi di lavoro tematici, oltre al primo gruppo di coordinamento eletto  dalla Rete. Si definiscono le modalità decisionali della Rete, basate sul metodo del consenso, che a tutt’oggi si rivela uno strumento di democrazia dal basso di  fondamentale importanza. 

Inizia successivamente una fase di confronto e discussione con la Regione sul  Patto per il lavoro e il clima. Una volta visionato la versione definitiva del Patto per  il lavoro e per il Clima e aver constatato che non sono state prese in considerazione le osservazioni consegnate da Reca, l’assemblea decide di non firmare il  documento. Non c’è infatti la svolta nelle politiche ambientali che avevamo  richiesto e, anzi, vengono tracciate scelte in aperta contraddizione con tale prospettiva (vedi a questo link il comunicato stampa di RECA in proposito http://www.recaemiliaromagna.it/wp-content/uploads/2025/07/CS-RECA-non-firma-Patto-per-il-clima.pdf 

A seguito di tale nostra posizione e anche in risposta al diniego della possibilità, per i  non firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima, di partecipare ai tavoli di lavoro  tematici regionali, all’inizio del 2021, RECA decide di redigere un proprio  documento, che intitola Patto per il Clima e per il lavoro, dove il clima è al primo  posto nella scala delle priorità, data la crisi in atto che incombe sull’intero pianeta ( il  testo si può scaricare al seguente link https://www.recaemiliaromagna.it/il-bello della-rete/il-nostro-patto/ ).
Infatti,
RECA si prefigge non solo di opporsi alle scelte  che riteniamo sbagliate rispetto alla tutela dell’ambiente e al contrasto al  cambiamento climatico, ma anche di avanzare proposte alternative in materia.

Ma non ci fermiamo qui. Avvertiamo l’esigenza di tradurre la nostra  impostazione alternativa anche in iniziativa politica concreta. Da qui nasce  l’idea di proporre 4 leggi di iniziativa popolare regionale, assieme a Legambiente regionale, sui temi dell’acqua, dei rifiuti, dello stop alconsumo di suolo e alla  transizione energetica ( vedi i testi sul sito https://4leggi.emilia-romagna.it/ ). Tra la  fine del 2021 e l’inizio del 2022 vengono predisposti i testi, su cui, poi, raccogliamo  più di 7000 firme in Regione, dove vengono depositate nel settembre 2022 e  giacciono ancora lì, senza che si sia iniziata una reale discussione sulle stesse. Oltre ai temi delle proposte di legge di iniziativa popolare regionale, andiamo avanti  nella nostra elaborazione anche su altre questioni importanti, come quelle sugli  allevamenti intensivi, sul modello di mobilità regionale, sulla democrazia  partecipativa. 

Nel frattempo, compiamo un altro passo importante, e cioè quello di costruire  anche una base “teorica” della nostra impostazione. Un passaggio fondamentale,  nel senso che rendiamo chiaro che la nostra prospettiva è certamente quella di  cambiare radicalmente le politiche ambientali della Regione, ma che ciò è possibile  farlo solo aggredendo l’insieme del modello produttivo e sociale che si è venuto  formando da molti anni in qua.

Evidenziamo, insomma, che esiste un nesso  profondo tra il fatto di produrre scelte sbagliate dal punto di vista ambientale e  la struttura del “modello emiliano” o, per meglio dire, di quello che ne resta,  scivolato progressivamente verso una sorta di neoliberismo temperato. Questo è  il risultato del convegno che teniamo il 17-18 febbraio a Bologna, il cui titolo è già  sufficientemente evocativo: “ La crisi del modello neoliberista tra disastri ambientali  e criticità economico-sociali: il caso dell’Emilia-Romagna”, i cui atti sono reperibili  al seguente link  

https://www.recaemiliaromagna.it/wp-content/uploads/2024/07/ATTI-CONVEGNO RECA-17-18-FEBBRAIO-2024.pdf 

Anche da qui viene la spinta per allargare le convergenze con altri soggetti che  intervengono sulle problematiche ambientali e anche su quelle di carattere  sociale, dentro, appunto, una riflessione che fa emergere i tratti unificanti di queste  battaglie. Su questa base ci rivolgiamo al Comitato Besta di Bologna, ai Cobas, a  USI-CIT, a Legambiente regionale, al Comitato contro ogni autonomia differenziata e all’associazione Un altro Appennino è possibile per promuovere un’importante  manifestazione regionale che teniamo il 26 ottobre 2024 a Bologna che inizia a  delineare una vera e propria piattaforma alternativa sui temi ambientali e  sociali. Non a caso la manifestazione, che vede una buona presenza con circa 1500  partecipanti, si dipana attorno allo slogan “Non è maltempo, è crisi climatica” e  chiede un cambio di rotta radicale nelle politiche e nel modello produttivo e sociale della regione. 

Si può ben dire che essa segna il movimento fondativo della coalizione sociale promossa dai soggetti sopra richiamati e che si consolida in successivi 3  appuntamenti assembleari – il 25 gennaio, il 22 marzo e il 10 maggio – dando vita,  anche formalmente, all’Assemblea Movimenti Ambientalisti e Sociali Emilia Romagna (AMAS-ER).
Il resto è la storia che intendiamo scrivere insieme.

SI DICE DI NOI

nasce la rete

Trasformare l’Emilia-Romagna in una regione il cui fabbisogno energetico sia totalmente fondato su energie rinnovabili entro il 2030

rete Creser
Sciopero per il clima: basta false promesse!

le tanto belle quanto vaghe parole contenute nel “Patto Per il Lavoro e Per il Clima” e le dichiarazioni con cui è stato annunciato non bastano, il giudizio si dà sui fatti, non sulle promesse

rete RECA

siamo una grande rete

90 associazioni e comitati

contattaci per aderire

LE 4
LEGGI REGIONALI

Vai al sito dedicato per leggere i testi delle 4 leggi regionali di iniziativa popolare che abbiamo proposto insieme a Legambiente Emilia-Romagna e per cui abbiamo raccolto oltre 7000 firme!

Il nostro primo successo è stato la realizzazione di un documento alternativo al Patto per il lavoro e per il clima emanato dalla Regione.

UNITI SIAMO PIÙ FORTI

ABBIAMO RACCOLTO
OLTRE 7000 FIRME

Le lotte ambientali drenano molte energie, ma si viene ricompensati al raggiungimento di risultati importanti. Per noi di Reca aver ampiamente superato le 5000 firme richieste è stato un traguardo importante, che ha ripagato lə attivistə di mesi di incessante lavoro ai banchetti.

Convegno Febbraio 2024

La crisi del modello neoliberista, tra disastri ambientali e criticità economico-sociali VIDEO SU YOUTUBE

Manifestazione 26 ottobre 2025

Non è maltempo, è crisi climatica e concezione sbagliata dell'uso del territorio VIDEO SU YOUTUBE

Convegno sugli allevamenti intensivi

Impatti su salute, clima e ambiente, sui diritti degli animali e sulle nostre coscienze VIDEO SU YOUTUBE

Corso Tutela ambientale e questioni legali: istruzioni per l'uso

Con Avv. Daria Scarciglia, di ISDE e faRECAmbiamento. Incontro informativo per cittadini e associazioni VIDEO SU YOUTUBE